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Tosel fa, la Corte disfa: assolto Andelkovic

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Perinetti sa benissimo che al 99,9% il ricorso sarà respinto – guai se non fosse così – e che sarà respinto perché le motivazioni lasciano a desiderare” . Ora, è vero che le autocitazioni sono sempre da evitare (come i pronostici avventati), ma questa me la merito proprio: sono riuscito ad azzeccare lo 0,1, infatti, e non è impresa da poco. Faccio ammenda: quando mercoledì scorso si è diffusa la notizia della squalifica per un turno ad Andelkovic, il difensore del Palermo incastrato dalla prova tv per un tocco di braccio in piena area, io ho tentato l’azzardo – che al tempo stesso era una fondata speranza – e il destino mi ha castigato.

LETTERA MORTA – Se a me è andata male, però, al calcio italiano è andata peggio: l’annullamento della sentenza del giudice Tosel, infatti, ristabilisce uno status quo fatto di sostanziale impunità per la folta schiera di furbetti e simulatori che infestano il nostro campionato, un nulla di fatto (o quasi) che si protrae da troppi anni. Eppure l’art. 35 del Codice di giustizia sportiva (quello che regola il ricorso alla prova tv in relazione ad episodi di condotta gravemente antisportiva non rilevati dall’arbitro) parla chiaro, e annovera l’impedire la realizzazione di una rete, colpendo volontariamente il pallone con la mano (il caso di Andelkovic) fra le infrazioni che possono essere sanzionate dal giudice sportivo. Il problema, però, se così lo vogliamo definire, è che mancano precedenti specifici al riguardo, e se mancano ora è chiaro a tutti il perché: manca la volontà.

Giorgio Perinetti, direttore dell'area tecnica del Palermo

Giorgio Perinetti, direttore dell’area tecnica del Palermo

COSI’ E’, SE VI PARE – “Ci sembra serio e grave – aveva detto mercoledì scorso Giorgio Perinetti, direttore dell’area tecnica del Palermo, commentando la squalifica inflitta al difensore sloveno – “il provvedimento preso senza alcun precedente specifico, applicando forzatamente una norma fino al limite consentito dal regolamento. Questo, che diventerebbe un clamoroso precedente, rischierebbe di far divenire ogni gara un pretesto per applicazioni allargate della norma, con conseguenti dubbi sulla regolarità del campionato”. Già, perché farla passare liscia a giocatori che falsano il risultato delle gare facendo i “furbi” non solleva alcun dubbio sulla regolarità dei campionati e l’operato di chi dovrebbe garantirla, vero Perinetti? “Sono state fatte valere le nostre ragioni, il gesto di Andelkovic non è imputabile ad un comportamento di slealtà sportiva ma ad una dinamica di gioco” commenta oggi il dirigente rosanero con comprensibile soddisfazione. “Una dinamica di gioco”: così è, se vi pare.

Sognate un calcio “pulito”, un calcio dove la giustizia castiga i colpevoli e regna sovrana? Desiderate farla finita una volta per tutte con i dubbi sulla regolarità dei tornei cominciando dai gol-fantasma, ad esempio? Beh, lasciate perdere: non ci sono precedenti.

Enrico Steidler

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